ACETO REALE DI NOME E DI FATTO.
È naturale che un Acetificio come Varvello faccia della selezione del vino e dell’attenzione riservata alla cantina e all’invecchiamento i suoi punti di forza nel percorso di produzione.
Non solo riguardo all’aceto di vino tradizionale ma anche all’Aceto Balsamico di Modena IGP.
La capacità di selezionare i fornitori, il vino e il mosto cotto d’uva si unisce alla maestria e alla pacatezza tipiche dei Piemontesi ma anche dei Modenesi nel saper aspettare che l’invecchiamento faccia il suo corso.
Per creare nell’aceto Varvello quel gusto e quel sapore che lo distingue da tutti gli altri.
Così nasce l’Aceto Reale: Reale perché incoronato per la sua qualità, e Reale perché è vero aceto di vino e vero Aceto Balsamico di Modena IGP.
IL GUSTO DI SAPER INVECCHIARE BENE.
L’idea di offrire al consumatore un aceto invecchiato è stata proprio di Varvello, presentando al pubblico fin dagli anni ’60 un aceto di vino “da tavola” a 7 gradi, per distinguerlo da quello “da cucina” a 6 gradi.
La sapienza e la cura nell’invecchiamento sono quindi diventati un’autentica specialità che Varvello ha saputo conservare negli anni.
E che ha permesso di estendere la sua offerta anche all’Aceto Balsamico di Modena IGP, organizzando la produzione nella zona tipica.
Gli invecchiati Varvello maturano lentamente in botti di Rovere di Slavonia e Larice d’America: questo conferisce quell’aroma e quel bouquet assolutamente particolari che li rendono ottimi per condire tutte le insalate, le verdure cotte e crude, e per preparare gustosi piatti di carne e di pesce.
Fino a sposarsi deliziosamente, nel caso dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, con i frutti di bosco, le fragole e persino il gelato.